Rievocare …il medioevo al femminile

“… in su la torre altissima angolare
sovra tutti Clorinda eccelsa appare.
A costei la faretra e ‘l grave incarco
de l’acute quadrella al tergo pende.
Ella già ne le mani ha preso l’arco,
e già lo stral v’ha su la corde e ‘l tende;
e desiosa di ferire, al varco
la bella arciera i suoi nemici attende”
T.Tasso, Gerusalemme Liberata, Cap. XI, 27-28

Con questa galleria fotografica onoriamo l impegno e la passione che le ragazze della Compagnia mettono nella rievocazione storica …

La presenza di donne guerriere, per quanto molti continuino a negarlo, fu sì una circostanza non frequente, ma che si verificò realmente e come tale risulta storicamente documentata.
E’ doverosa una dissertazione di natura terminologica: nel medioevo fu in uso il titolo di “Cavaliera” (equitissa, militissa o militis uxor) di cui poteva fregiarsi la donna che sposava un cavaliere. Similmente erano dette “Cavaliere” (sostantivo plurale) le donne che sposavano un “non cavaliere” ,e alle quali era concesso un feudo.
In questo caso l’attribuzione della qualifica cavalleresca era fondamentale affinché esse potessero detenere il feudo legalmente, il titolo aveva valore meramente onorifico.
La nascita della figura della Donna guerriera ha origini più lontane e risale all’epoca a dei Romani, al II secolo a.c., quando dovendo far fronte ad un’invasione di Cimbri e Teutoni ebbero battaglia presso la località di Aquae Sextie.
Le legioni riuscirono a respingere con successo i Barbari invasori e li ricacciarono sin verso il loro accampamento, ove però incontrarono un ostacolo inatteso. Narra infatti Plutarco: “le donne li affrontarono brandendo spade ed asce, e con orrende urla cercavano in tutti i modi di ricacciare indietro inseguiti ed inseguitori: gli ultimi perché nemici, i primi perché vigliacchi. A mani nude strapparono ai romani i loro scudi e ne affrontarono le spade, riuscendo a sopportare anche ferite mutilanti. Alla fine la loro ferocia l’ebbe vinta”. Episodi analoghi, ed ancora più antichi, diedero vita ai grandi miti come quello delle Amazzoni, così che quando Guglielmo di Malmesbury dovette descrivere l’immagine della Contessa Matilde di Canossa, si richiamò proprio ad esse: “(la contessa) dimentica del suo sesso, e non impari alle antiche Amazzoni, guidava in battaglia schiere corazzate di uomini”. (cit. da Gesta Regum Anglorum).
Ma veniamo al ” nostro ” medio evo di cui ci onoriamo di rievocare la storia , già nella Terza Crociata, esiste testimonianza di una bolla promulgata da Papa Clemente III nel 1189 nella quale veniva espressamente fatto divieto alle donne di indossare armi maschili e di combattere. Dunque, partendo dal presupposto che tutte le leggi che proibiscono un comportamento sono la prova che questi comportamenti vengono messi in essere da più individui e per un lasso di tempo ragionevolmente lungo, vuol dire che il fenomeno delle donne in armi maschili e combattenti era abbastanza diffuso, tanto da far preoccupare la Chiesa.
Nel merito le cronache documentali dell epoca ci danno una valido riferimento sopratutto perché sono molto esplicite e di facile reperibilità le notizie riguardanti donne di nobile famiglia. Nel 1081 la principessa Sichelgaita, indossando una elegante armatura, prese parte all’assedio di Durazzo, radunò gli uomini del marito e inseguì i nemici brandendo la lancia; e ancora Richilde di Hainaut che venne presa prigioniera durante la battaglia di Cassel nel 1071 (Barbari, predoni e infedeli: la guerra nel medioevo – A. Santosuosso – professore emerito di storia all’Università del Western Ontario). Oderico da Vitale ricorda una certa Elvise contessa di Evreux (XII secolo) che guerreggiava in mezzo ad uomini, armata parimenti a loro, dimostrando altrettanto ardore dei cavalieri.
e poi c’è la donna nella società della quale rimandiamo alla più ampia trattazione del tema della figura femminile nella società medievale a questo articolo redatto dalla rivista web specializzata Italia Medievale

 http://www.italiamedievale.org/portale/la-condizione-della-donna-nel-medioevo/

fonti :
Bibliografia:
GLI ORDINI CAVALLERESCHI di Franco Cuomo – Newton & Compton Editori – 2001 – pag. 144 LA CAVALLERIA MEDIOEVALE di Bernard Marillier – Edizioni L’Età dell’Acquario – 2005 – pag. 97. La città di Beauvais sorge a 74 km da Parigi, ai confini con la Piccardia. Carlo il Temerario, in lotta con Luigi XI assediò la città tra il 27 giugno e 22 luglio 1472 vedi ENCICLOPEDIA RIZZOLI LAROUSSE – Rizzoli Editore – Milano – 1966 – Vol. II – pag. 398. RAPINE, ASSEDI E BATTAGLIE. LA GUERRA NEL MEDIOEVO di Aldo A.Settia – Editori Laterza – 2002 – pag.277-278 ENCICLOPEDIA RIZZOLI LAROUSSE – Rizzoli Editore – Milano – 1969 – Vol. X – pag. 261 24 RAPINE, ASSEDI E BATTAGLIE. LA GUERRA NEL MEDIOEVO di Aldo A.Settia – Editori Laterza – 2002 – pag. 128 Traduzione della Historia Fratris Dulcini Heresiarche del c.d. Anonimo Sincrono riportata in LA CROCE E IL ROGO di Edgardo Sogno – Mursia – 1974 – pag. 97 e 147 CROCIATI di Johannes Lehmann tradotto da Gianni Pilone Colombo – Garzanti Editore – 1983 – pag. 35 STORICI ARABI DELLE CROCIATE a cura di Francesco Gabrieli – EINAUDI TASCABILI – Torino – 2002 – pag 212. RICCARDO CUOR DI LEONE di Régine Pernoud – Fabbri Editore – 2001 – pag. 149 (Collana Le Grandi Biografie Medioevo e Rinascimento). STORICI ARABI DELLE CROCIATE a cura di Francesco Gabrieli – pag. 202 STORICI ARABI DELLE CROCIATE a cura di Francesco Gabrieli – pag. 179 STORICI ARABI DELLE CROCIATE a cura di Francesco Gabrieli – pag. 185 I CROCIATI di Johannes Lehmann tradotto da Gianni Pilone Colombo – Garzanti Editore – 1983 – pag. 84 La Chanson de Jerusalem LE CROCIATE – TESTI STORICI E POETICI a cura di Gioia Zaganelli – I Meridiani – Arnoldo Mondadori Editore – 2004 – . LA CAVALLERIA MEDIOEVALE di Bernard Marillier – Edizioni L’Età dell’Acquario – 2005 – pag. 96.